L’edificio è stato progettato dagli studi d’architettura Silver Thomas Hanley, DesignInc and McBride Charles Ryan per ospitare il policlinico oncologico Victorian Comprehensive Cancer Center (VCCC) a Melbourne. La nuova struttura ospedaliera del valore di un miliardo di dollari, appare quasi come un museo d’arte moderna, con le luminosità metalliche della facciata attraversate da un incrocio di linee bianche. Il nosocomio di tredici piani comprende un centro di ricerca universitario ed è circondato da un’area verdeggiante pubblica di 1400 metri quadrati, in cui si alternano piante esotiche ed autoctone. È tuttora tra i più ampi giardini pensili australiani. Al suo interno il prestigioso ospedale ospita oltre 1200 ricercatori, mettendo a disposizione 160 posti letto per i pazienti più 110 per le terapie giornaliere, strutture cliniche all’avanguardia e aule per le conferenze, otto sale operatorie ed altrettanti bunker per la radioterapia. Vi sono inclusi anche una farmacia, servizi di ristorazione, spazi commerciali e un moderno bar con terrazza panoramica – oltre a uno spazioso parcheggio per automobili e biciclette.
Il VCCC è nato da un’alleanza fra numerosi istituti clinici e accademici australiani, fra cui Peter Mac, Melbourne Health, l’Università di Melbourne, The Royal Women's Hospital, The Walter and Eliza Hall Institute, The Royal Children's Hospital ed il Western Health.
Dei ponti collegano l’edificio VCCC a quattro nuovi piani superiori del Royal Melbourne Hospital (RMH), compresa la nuova unità per la terapia intensiva di livello mondiale, con 42 posti letti per la cura dei pazienti in condizioni critiche da RMH, Women’s e Peter Mac.
Posizionato all’incrocio di Flemington Road, Grattan Street ed Elizabeth Street, l’importante complesso del VCCC si propone come centro di livello internazionale per la prevenzione, la cura e la ricerca oncologica, seguendo decine di migliaia di pazienti ogni anno. Fin dalla sua inaugurazione, avvenuta nel 2016, era stato riscontrato un inconveniente proprio nell’atrio – a cui si accede da una porta di consistente altezza – che era soggetto a sgradevoli correnti d’aria causata dalla differenza di temperatura e umidità fra l’esterno e l’interno del varco di accesso, rendendo poco confortevole la permanenza del personale e dei pazienti al piano terra.
Una delle opzioni individuate per la riduzione di tali effetti era la barriera d’aria. La Lehr Consultants e Grocon/PCL hanno collaborato con Rosenberg Australia alla ricerca di un sistema efficiente per risolvere il difficoltoso problema. A tale proposito, essi hanno effettuato un’analisi della problematica sul posto, studiando varie soluzioni che infine hanno portato alla selezione di un sistema composto di barriere a lama d’aria Airtècnics DAM TWIN ECG3000, costituito da due barriere d'aria installate verticalmente sul varco d’ingresso, ciascuna dotata di tre sistemi di riscaldamento multistadio, ventilatori EC a basso consumo energetico e bassa rumorosità. Tale soluzione composita consiste nel posizionamento di due barriere d’aria verticali faccia a faccia, una con il getto d’aria anteriore e l’altra con getto d’aria posteriore creando una zona di separazione con doppia ventilazione che è risolutiva per le installazioni in condizioni molto avverse. Il sistema di barriere d’aria viene controllato da due schede PCB distinte ed un controllo intelligente Clever, permettendo in tal modo una gestione estremamente flessibile per azionare le unità anche separatamente.
Per quanto riguarda la soluzione decorativa, le barriere a lama d’aria sono state verniciate dello stesso colore nero dei montanti dell’edificio, così da fondersi con la struttura architettonica e integrarsi nell’estetica lineare e minimalista dell’autorevole policlinico australiano.
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